Come fare una spesa sostenibile e più ecologica?

Pochi nel coso della vita hanno la possibilità di sottrarsi a un gesto più o meno quotidiano, o settimanale, magari anche mensile, come quello del “fare la spesa”, acquistare i generi alimentari per i pasti di tutti i gironi. E forse non tutti hanno valutato che questa semplice attività ha - a seconda di come viene eseguita - ripercussioni sul piano ambientale ed ecologico. Si chiama impronta ecologica l’indicatore complesso utilizzato per valutare il consumo umano di risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle. Più precisamente, l’impronta ecologica misura l'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a rigenerare le risorse consumate nello svolgere un’attività. Contenere questo indicatore è possibile ed è importante anche nel fare la spesa. Una spesa consapevole, eseguita seguendo alcuni specifici criteri - quelli che vedremo nei prossimi paragrafi - è anche una spesa sostenibile e con un’impronta ecologica ridotta. 

Si può imparare a fare una spesa sostenibile. Ecco come. 

Cos’è la spesa sostenibile?

 Carrello di una spesa sostenibile – RiciblogImpegnarsi nel fare una spesa sostenibile ha un valore ambientale e anche civico. Non bisogna dimenticare che il modo in cui impostiamo la dieta alimentare nostra e, eventualmente, della nostra famiglia, il tipo di acquisti alimentari che facciamo porta con se conseguenze importanti per tutti. Una semplice spesa ecosostenibile costituisce anche un importante esempio nei confronti delle persone che ci circondano. In particolare, ha un valore educativo per i più giovani oltre a produrre un vantaggio ecologico ed economico.

Cosa significa fare una spesa sostenibile? La spesa è sostenibile quando tiene conto, per ogni singolo alimento che mettiamo nel sacchetto, dell’impatto ambientale - ad esempio la produzione di CO2 provocata della produzione e nel trasporto - delle proprie scelte.

 

Come fare una spesa ecologica?

Non è difficile, non è complicato, è alla portata di tutti. Fare una spesa sostenibile richiede solo la volontà di farlo, un po’ di concentrazione e di metodo. Ha alcune caratteristiche delle quali prendere consapevolezza e sulle quali più facile concentrarsi se si fa un piano di spesa.

Tanto per cominciare, la spesa ecologica non è fatta a caso. E’ ben misurata sulle esigenze in modo da evitare lo spreco di cibo rimasto non utilizzato. E poi tiene conto, ad esempio, di aspetti come la qualità, la stagionalità, il luogo di produzione, la presenza e il tipo di imballaggio presente. Considera inoltre la possibilità di evitare alcuni prodotti, come l’acqua minerale nella bottiglia di plastica, preferendo quella del rubinetto magari filtrata. E altro ancora.

Evitare gli imballaggi di plastica o cartone eccessivi

Ecco un aspetto sul quale concentrarsi con l’obiettivo della spesa ecologica, anche se va detto che cominciano a essere diffusi i packaging fatti di materiale biodegradabile. Da tempo lo sono i sacchetti utilizzati in alcuni negozi per riporre i diversi tipi di ortaggi scelti a peso. Mentre i sacchetti di materB hanno sostituito (o quasi) quelli di plastica nei quali i negozianti ripongono quanto acquistato dai clienti.

Sono tutta via ancora molti i cibi anche freschi - come la frutta e la verdura - che vengono confezionati in imballaggi di plastica o di cartone: vaschette, contenitori, buste, scatole. Vanno evitati o limitati al massimo, se si ha l’obiettivo di una spesa ecologica, cercando di scegliere alimenti sfusi da acquistare a peso. In questo caso è possibile riutilizzare i sacchetti di carta ad uso alimentare ottenuti in altre occasioni, oppure ricorrere a un tipo in tessuto pensato con questo scopo. (Ph Isabella Dornbrach/Pixabay)

Buste per la spesa riutilizzabili – RiciblogPortare una busta per la spesa 

Spesa sostenibile? Chi si impegna in questo senso, non dovrebbe mai fare a meno di un proprio sacchetto nel quale riporre gli acquisti, anche quelli non alimentari (naturalmente di piccole dimensioni). Così si evita di collezionarne di carta più o meno spessa e colorata o, peggio ancora, di plastica. La buste con manici di tessuto o di altri materiali sono ormai diffuse. Capita che i negozi stessi ne regalino con proprio marchio ai clienti o che se ne trovino in vendita con fantasie accattivanti. (Ph: Karolina Grabowska/Pexel)

 Scegliere alimenti freschi al posto di quelli confezionati e pronti

Anche il tipo di dieta scelta, dicevamo, incide sull’impronta ecologica della spesa. Da questo punto di vista, è importante rendersi conto che un carrello pieno o con una forte presenza di cibo già pronto e confezionato incide negativamente. Per essere consumato, quel cibo avrà bisogno di essere liberato dal contenitore e forse anche riscaldato. Il che implica consumi aggiuntivi (a quelli previsti per la preparazione) e rifiuti che vanno velocemente a saturare gli spazi casalinghi destinati alla differenziazione. Ultimamente molto diffusa, l’abitudine di farsi portare a casa pizza o altro già pronto, moltiplica l’uso degli imballaggi da asporto…

Pianificare la propria giornata e, quando possibile, riservarsi del tempo per cucinare cibo acquistato fresco, non solo giova alla salute, ma anche all’ambente. Il tempo è utile anche per riutilizzare e/o trattare gli scarti alimentari di cui eventualmente si disporrà. Su questo sito, gli spunti non mancano e d'estate, ad esempio, è facilissimo seguire le ricette con la buccia d'anguria, tipico frutto della stagione calda.      

Preferire un’alimentazione più vegetale

Secondo dati 2022 di Greenpeace, in Italia gli allevamenti animali sono la seconda causa di formazione del particolato fine (responsabili di quasi il 17% del PM2,5), più dei trasporti (14%) e del settore industriale (10%), preceduti solo dagli impianti di riscaldamento (37%).

Una buona ragione, se si è forti consumatori di carni, per modificare le proprie abitudini alimentari. Preferire un’alimentazione a carattere vegetale, limitando il consumo di carni, non solo riduce l’impronta ecologica della propria spesa, ma, ancora una volta, ha effetti benefici sulla salute. Frutta e ortaggi, tanto per dirne una hanno in generale proprietà antiossidanti e combattono l’invecchiamento delle cellule. Offrono inoltre la possibilità di fare tante ricette antispreco, come ad esempio quelle che permettono di utilizzare le bucce dei lupini. E poi ci sono i legumi: costituiscono una degna fonte di proteina, fondamentale per la nostra salute.   

Evitare gli alimenti non sostenibili

Vi preparate a trasformare la vostra solita spesa in spesa consapevole e sostenibile? Tra i cambiamenti da fare sottolineiamo quello che porterà a eliminare cibi considerati sani - come gli avocado o la frutta tropicale in generale - che possono nascondere una lunga catena di produzione/conservazione/trasporto ecc. e quindi ricondurre a maggiori emissioni. In generale, vale la pena preferire prodotti che abbiamo un basso impatto ambientale in termini di utilizzo di suolo, risorse idriche impiegate ed emissioni di carbonio e azoto, come i prodotti locali e i prodotti a km 0: prodotti sostenibili. Basta informarsi. Così, all’avocado che arriva dal Peru o dall’Ecuador, se non se ne può fare a meno, meglio preferire quello coltivato in Sicilia che si sta diffondendo. E tra l'altro si può approfittare dei tanti utilizzi del nocciolo di avocado.

Di mango e papaya si può fare a meno preferendo la frutta locale e di stagione. 

Preferire alimenti di stagione

Mangiare fragole a febbraio e finocchi a giugno non rientra nel paradigma della spesa consapevole. Se è vero che nei supermercati è ormai possibile trovare frutta e verdura quasi di ogni tipo tutto l’anno, l’invito che si può fare a chi punti a una spesa ecologica è: preferite i prodotti di stagione. Perché? Innanzitutto sono prodotti più sostenibili dal punto di vista ambientale: è possibile reperirli a km zero o quasi evitando di acquistare alimenti che arrivano da paesi che spesso sono lontani o che sono stati coltivati in serra con dispendio di energia. Senza contare che frutta e verdura di stagione sono più gustosi e meno delicati nella conservazione.   

Lista della spesa per acquisti più consapevoli – RiciblogCreare una lista della spesa

La programmazione aiuta l’obiettivo della spesa consapevole. E anche quello del risparmio. Decidendo in anticipo i propri menu, o anche solo il piatto principale dei pasti, è anche facile capire di quali scarti alimentari si disporrà e come riutilizzarli per il pasto successivo. Fare la lista della spesa comporta anche la verifica di quanto si ha ancora nel frigo programmando come evitarne lo spreco.

La lista della spesa può essere compilata in molti modi e ce n’é per tutti i gusti in base alle predisposizioni: scritta su un foglio volante, su una pagina memo del cellulare, su un foglio Excell, compilando moduli standard che si reperiscono su internet. Poi si possono separare le liste degli alimenti a lunga conservazione da quella dei freschi o ordinare gli alimenti in base alla categoria merceologica o, ancora, elencarli in base al loro posizionamento nel punto vendita che si è soliti frequentare (se questo è un supermercato). La tecnologia, infine, aiuta i volenterosi: ci sono applicazioni utili allo scopo della lista. Da quella che consente di condividerla con altri familiari, a quella che tiene conto di quanto di ha già nella dispensa o ancora quella che permette di registrare la lista.

Preferire l’acqua del rubinetto

Diversi studi, negli ultimi anni, hanno rivelato che le bottiglie di plastica sono la forma più diffusa di inquinamento da plastica nei fiumi e torrenti europei.  Non solo, è ormai risaputo che la plastica può impiegare 500 anni per biodegradarsi. Ecco perché l’acqua in bottiglia di plastica non può essere presente in una lista di spesa consapevole e sostenibile dal punto di vista ambientale. Come fare allora? Vale la pena utilizzare l’acqua del rubinetto, di solito più che controllata, eventualmente filtrata dalle caraffe adatte all’uso (grazie a un apposito filtro) in commercio a prezzi accessibili. 

Prodotti sfusi per una spesa più ecosostenibileComprare prodotti sfusi

Quella dei prodotti sfusi è la spesa che si faceva un tempo, quando magari si acquistavano frutta e verdura direttamente dal contadino. Un’abitudine che oggi, soprattutto per chi vive in città, non è più realizzabile, ma che ci lascia un retaggio importante. E realizzabile, grazie al numero di negozi che oggi abbracciano quella modalità di vendita. Prediligere i prodotti sfusi è uno aspetto importante ai fini della spesa ecologica: permette infatti di consumare meno risorse per produrre gli imballaggi e contemporaneamente di produrre meno rifiuti per eliminarli. Il prodotto sfuso è di per se' un prodotto sostenibile. (Ph Andrea.Pacelli)

 

Oltre la spesa: altri consigli per essere più sostenibili dopo il supermercato

Ma non finisce qui. Ci sono molti altri piccoli gesti da conoscere se si ha l’obiettivo della spesa ambientalmente sostenibile. Ecco alcuni consigli extra per ottimizzare le buone abitudini di una spesa sostenibile:

  • leggere sempre le etichette
  • tagliare la verdura e congelarla quando ci si rende conto di averne acquista in eccesso rispetto alle necessità e al tempo di conservazione
  • preferire supermercati vicini per evitare di prendere la macchina. Si otterranno in questo modo due vantaggi: quello della sostenibilità ambientale e quello della forma fisica
  • scegliere prodotti locali, meglio se a km 0, magari frequentando mercati cittadini, coltivatori locali, fruttivendoli e simili
  • creare un menù settimanale, se possibile
  • conservare correttamente gli alimenti in frigorifero per ottimizzarne la loro durata
  • capire se alcuni alimenti vicini alla scadenza o già scaduti possono essere riutilizzati
  • organizzare il frigo in modo da avere sempre in prima linea e quindi facilmente individuabili i prodotti vicini alla scadenza. Ecco inoltre come disporre gli alimenti in frigo per una più lunga durata
  • approfittare di offerte per prodotti vicini alla scadenza, se si prevede di consumarli
  • evitare l'acquisto di prodotti monouso come piatti e bicchieri
  • considerare che ci sono alcuni prodotti che possono essere utilizzati in ottime ricette anche dopo la scadenza, come, ad esempio, la torta con lo yogurt scaduto

 

Spesa sostenibile online: è meglio per l'ambiente? I pro e contro

Il dibattito è aperto e l'argomento è effettivamente dibattuto. In un ottica di spesa di spesa sostenibile da un punto di vista squisitamente ecologico, la possibilità di effettuare gli acquisti online rappresenta un vantaggio o, al contrario, qualcosa da evitare? Difficile dare una risposta certa, molte sono le variabili da considerare. E' invece possibile proporre qualche considerazione sul tema della spesa eventualmente  sostenibile online.

A favore si calcoli il risparmio di tempo per ognuno, se ci si muove a piedi, e di carburante, se si ha un mezzo motorizzato, che si ottiene se molte persone ricorrono alla spesa online. Le grandi superfici ottengono una minor congestione dei propri punti vendita con riscontri, anche se non importanti, di consumi e impegni di personale.

Nello stesso tempo, è anche vero che, allo stato attuale, le insegne della grande distribuzione spesso ricorrono a mezzi di grosse dimensioni, e dall'impronta ecologica non proprio contenuta, che in alcuni casi non viaggiano con carico completo. Si aggiunga che molte volte, per agire in velocità, questi mezzi effettuano - soprattutto nei quartieri delle città - soste abusive in collocazioni  pericolose per i pedoni, a volte con il motore acceso.  In effetti, le città, soprattutto, non sono adeguatamente attrezzate per ospitare questo tipo di servizio con aree carico scarico controllate e rispettate. Da parte delle insegne, mancano i mezzi adeguati, piccoli ed elettrici per un minor impatto ambientale e non solo.  

 

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