Gli scarti alimentari diventano cosmetici con l’upcycled beauty

Un esempio di economia circolare - RiciblogSi chiama upcycled beauty e consiste nella produzione di cosmetici con ingredienti che sono scarti alimentari destinati altrimenti a finire in discarica. La tendenza, che rientra appieno nella filosofia veicolata dalla cosiddetta “economia circolare”, sta prendendo piede, spinta soprattutto da una richiesta in crescita di prodotti ecosostenibili da parte dei consumatori. L’upcycled beauty non consiste però solo nel riciclo casalingo di ingredienti rimasti da altre preparazioni come, ad esempio, l’acqua di riso, la buccia di mango o i kiwi maturi utili alla nostra bellezza. E’ invece una vera e propria strategia industriale di più ampie dimensioni che le aziende di cosmetica, anche le più grandi, stanno adottando sempre di più.

Il mercato dell'upcycled beauty 

In crescita il mercato dell'upcycled beauty - RiciblogUn rapporto pubblicato nel 2024 da Cosmetica Italia, associazione di settore parte di Confindustria, evidenzia che il “valore dei cosmetici a connotazione naturale e sostenibile” rappresentava, a fine 2023, il 25% del totale mercato cosmetico italiano, pari a più di 3,1 miliardi di euro e con una crescita del 7,6% rispetto all’anno precedente. Secondo i dati elaborati dall’istituto di ricerche Fact.Mr, si stima che, a livello di vendite, il valore dell’upcycled beauty raggiungerà quota 4,2 miliardi di dollari nel 2032. In pratica, quasi un raddoppio se si considera che a fine 2022 lo stesso dato si attestava su 2,4 miliardi di dollari. Sempre Fact.Mr prevede inoltre che le categorie merceologiche più interessate al fenomeno siano: la cura della persona, il make up e i profumi.

L’upcycled beauty più in dettaglio

L’upcycled beauty, parte dell’upcycled food, è un processo che si sta rendendo sempre più necessario anche in funzione dell’elevata quantità di rifiuti organici prodotti dalla filiera agro-alimentare. Dove si concentrano i principi attivi - RiciblogSi calcola che in Italia la resa dell’industria agro-alimentare rappresenti una quota che va dal 10 al 40% rispetto alla materia prima utilizzata. Il resto è scarto. Ma uno scarto che diventa risorsa preziosa perché i principi attivi si concentrano maggiormente proprio nelle bucce, nei semi e nelle foglie più che nel prodotto oggetto di trasformazione. Le proprietà nutritive, idratanti, antiossidanti e antiinfiammatorie garantiscono poi una elevata efficacia e un’alta qualità dei prodotti ottenuti. Insomma, una sfida notevole per le aziende del settore cosmetico che, grazie alla ricerca, possono contribuire a una più salutare cura del corpo grazie a prodotti, come shampoo, creme e maschere, che fanno a meno, in tutto o in parte, della chimica non “green” .

I vantaggi dell’upcycled beauty

La pratica dell’upcycled beauty non fa solo bene alla nostra bellezza ma anche alla salvaguardia dell’ambiente. Tra gli scarti più utilizzati per la produzione dei cosmetici green, i residui della spremitura dei succhi di frutta, gli scarti dei pomodori utilizzati per la produzione delle conserve, i graspi dell’uva che restano dopo che è stata pigiata per ottenere il vino e, ancora, i fondi del caffè, i gusci del cacao scartati dopo la lavorazione dei frutti per fare il cioccolato o il cacao in polvere. Upcycled beauty rispetta l ambiente - Riciblog

Benefici per l’ambiente e per le aziende

I benefici che derivano dalla valorizzazione degli scarti in questione, e quindi dall’upcycled beauty, sono soprattutto:
  • la riduzione degli sprechi,
  • la diminuzione dei rifiuti da portare in discarica,
  • il risparmio sui costi di smaltimento e trattamento,
  • un minore utilizzo di acqua e di risorse energetiche.
Le aziende, da un lato, ottengono un risparmio economico perché le materie recuperate costano meno di quelle ‘nuove’, e, dall’altro, contribuiscono a minimizzare l’inquinamento ambientale causato dalla produzione di ulteriori tonnellate di CO2.

Perché negli scarti si concentrano i principi attivi

I principi utili alla cura della pelle, dei capelli e, in generale, del nostro corpo che si ricavano dalle bucce, dai semi, dai gambi e dalle foglie dei frutti sono più potenti di quelli presenti nella polpa. Perché? Perché le sostanze attive delle piante hanno il compito di preservarle e proteggerle dalle intemperie, dalle malattie e da condizioni meteo estreme e, pertanto, si trovano nelle parti più esterne del frutto e della pianta.

Gli scarti utilizzati in cosmetica e le proprietà

Qualche esempio di sottoprodotti usati dall’industria cosmetica e loro proprietà:Quali sono gli scarti maggiormente utilizzati - Riciblog
  • gli scarti dell’uva, in particolare i vinaccioli, hanno trovato negli ultimi anni un largo impiego nella cosmetica perché ricchi di resveratrolo, molecola molto efficace contro l’invecchiamento della pelle,
  • il gel presente nelle pale del fico d’India, simile a quello contenuto nell’Aloe, ha proprietà antiinfiammatorie e purificanti,
  • l’acqua delle olive che contiene grandi quantità di idrossitirosolo, altra molecola che combatte i segni dell’età,
  • i fiori dello zafferano recuperati dopo che i pistilli sono stati asportati per la produzione della spezia sono invece ricchi di polifenoli dalle proprietà antiinfiammatorie e antiossidanti,
  • le bucce degli agrumi perché ricchi, tra le altre cose, di vitamina E,
  • i noccioli e i semi: i gusci delle mandorle che restano dalla produzione di farina e latte, triturati finemente, sono impiegati per scrub, gommage e, in generale, prodotti esfolianti per la pelle,
  • dai semi, infine, si estraggono preziosi oli essenziali con i quali creare fragranze per l’industria dei profumi.

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