Miele cristallizzato: un segno di qualità

Che magnifico alimento il miele! Ottimo per sostituire lo zucchero, è perfetto per dolcificare una tisana o una tazza di caffè, una coppa di yogurt o di frutta. Non è solo un buon succedaneo: il miele ha una sua personalità che lo rende un alimento validissimo per una merenda, con pane e burro ad esempio, o per un antipasto, accompagnando alcuni particolari formaggi, e molto altro ancora. Tutti accostamenti consigliabili a chi non abbia problemi di peso o con il diabete, naturalmente.  

Ottime proprietà nutrizionali lo contraddistinguono - la presenza di minerali come ferro, sodio, potassio in particolare, fosforo e magnesio - il che lo rende un valido alleato per chi cerca di avere un’alimentazione sana. Una tazza di latte caldo con miele, è inoltre, uno di quei rimedi della nonna efficaci e che non tramontano mai. 

Presente nella forma più liquida o solida, a seconda delle piante con il cui nettare le api lo hanno prodotto, può qualche volta presentare cristallizzazioni. Va buttato? Certo che no! Il miele cristallizzato, è semplicemente il frutto di una trasformazione che non interviene sul sapore o sulle qualità nutrizionali e può tranquillamente essere utilizzato nelle stesse ricette per cui si usa normalmente e può essere eventualmente destinato anche i cosmetici, ad esempio inserendolo in una ricetta di scrub fatta in casa. 

Come avviene la cristallizzazione del miele

Miele cristallizzato, segno di qualità - RiciblogSuccede, insomma, di ritrovare, in un barattolo che non viene aperto da qualche tempo, il miele cristallizzato, di solito in parte. Come si presenta? Il contenuto del barattolo è in parte solidificato e dall’aspetto chiaro. Cosa è successo? Come è avvenuta la cristallizzazione del miele?

Nulla che determini il deterioramento del prodotto, come dicevamo. La cristallizzazione è il frutto di un processo naturale legato alla composizione chimica e alle condizioni esterne cui il miele è sottoposto.

Ma perché il miele cristallizza? Per rispondere bisogna  innanzitutto precisare che questo alimento - la cui composizione è molto complessa - è composto da acqua (circa il 17%) oltre che di glucosio e fruttosio (insieme valgono circa il 90% degli zuccheri totali contenuti, sono presenti anche altri zuccheri). I cristalli si formano quando il glucosio si separa dalla componente acqua solidificandosi e prendendo quel particolare aspetto. Sono chiamati nuclei di condensazione.

Questo succede soprattutto, e di solito in maniera più veloce, nei casi nei quali in cui il glucosio sia presente nel miele in quantità maggiori rispetto al fruttosio. Una condizione che fa solidificare il glucosio dando luogo ai cristalli. Una miglior equilibrio tra soluti (fruttosio e glucosio) e solvente (acqua) permette al prodotto di raggiungere la stabilità, con una precipitazione di cristalli ridotta o nulla. 

Quali fattori incidono sulla cristallizzazione del miele

Diversi fattori sono rilevanti per l’innesco di un processo di trasformazione che - lo ripetiamo - è del tutto naturale e non muta la qualità del miele. Incide, lo abbiamo visto, la proporzione tra glucosio e fruttosio. Una forte preponderanza del primo, determinerà una più probabile e veloce cristallizzazione in base a un processo puramente chimico. 

Ma c'è di più. Nel processo ha un ruolo la componente acqua che, in un prodotto ottimale è presente in una quota che oscilla tra il 16% e il 18%. I mieli con contenuto di acqua inferiore o superiore a questo intervallo subiscono un processo di cristallizzazione più lento. Se la quantità di acqua è bassa, il miele tende a formare cristalli duri, mentre se è elevata tende a formare cristalli più morbidi.

Non solo. Maggiore è la presenza dei nuclei di condensazione (che come abbiamo visto i cristalli di glucosio, ma che possono essere anche minuscoli grani di polvere o anche di polline),  maggiore è la velocità di condensazione. I nuclei, infatti, contribuiscono alla precipitazione degli zuccheri. Tutto ciò rende la cristallizzazione più consistente e veloce.

Temperature basse e fresche, infine, favoriscono la cristallizzazione del miele, mentre temperature troppo alte o troppo fredde rallentano il processo. L’intervallo di temperatura che facilita il processo è compreso tra i 5 e i 25° C, con il picco ottimale intorno ai 14°C. Oltre i 25°C i cristalli vengono distrutti, e a 78 °C la distruzione è completa e il miele non può cristallizzare. Al contrario, al di sotto dei 4 °C il miele diventa più viscoso e limita il movimento delle molecole: il processo di formazione dei cristalli ne risulta rallentato.

Si può mangiare il miele cristallizzato?

Il miele cristallizzato si può mangiare? Nessuna preoccupazione a questo riguardo. Il miele è di fatto tra i cibi senza scadenza. E a maggior ragione, può essere assunto senza problemi quando è cristallizzato. Può cambiare l’aspetto di questo ottimo alimento, ma non il gusto e nemmeno le proprietà nutritive di cui abbiamo parlato in un paragrafo precedente. Va inoltre tenuto presente che il miele che cristallizza è quello che non è stato pastorizzato, un processo cui alcune marche - generalmente quelle che si trovano nella grande distribuzione - sottopongono il loro prodotto proprio per non incorrere in un cambio di aspetto che possa generare diffidenza nel consumatore. 

Nel caso di mieli liquidi, si perde la fluidità dell’alimento ma niente altro. Allo stato più solido diventa più comodo per dolcificare qualsiasi tipo di bevanda, dalla tisana al frappé o il frullato casalingo, giusto per  citare un paio di esempi.  

Quali sono le differenze tra le varie tipologie di miele in cristallizzazione?

Barattoli di varie tipologie di miele - RiciblogIn linea di massima, i mieli che hanno una prevalenza di fruttosio cristallizzano in modo più graduale, richiedendo diversi mesi per raggiungere uno stato granuloso. Tendono invece a cristallizzarsi più rapidamente, richiedendo solo poche settimane per completare il processo, i mieli che contengono una maggior percentuale di glucosio. 

Mieli con prevalenza di fruttosio

  • Acacia: lenta o nulla e comunque non raggiunge mai una cristallizzazione completa
  • Castagno: lenta o nulla
  • Melata: lenta o nulla
  • Millefiori: lenta
  • Ciliegio: lenta con cambio di colore, da giallo paglierino a bianco-grigio

Mieli con una maggiore percentuale di glucosio, 

  • Tarassaco: rapida
  • Colza: rapida
  • Girasole: rapida
  • Erica: rapida 
  • Rosmarino: rapida 
  • Corbezzolo: rapida 
  • Eucalipto: rapida 
  • Lavanda: rapida 
  • Erba Medica: rapida 
  • Sulla: rapida

Qual è il miele che non cristallizza?

Come già accennato, spesso il miele viene sottoposto al processo di pastorizzazione per evitare che con il tempo si cristallizzi e possa essere scartato dal consumatore che lo creda erroneamente non buono. Va anche ricordato, nello stesso tempo, che la pastorizzazione consiste nel riscaldamento e successiva filtrazione del prodotto, cosa che di solito ne degrada le componenti più preziose.  E’ piuttosto consigliabile conservare il miele appena acquistato e quindi liquido nel freezer. Il gelo infatti rallenta ogni processo – fisico, chimico o biologico – senza alterare il prodotto.

Ciò premesso, ci sono mieli che - per la elevata componente di fruttosio rispetto quella di glucosio, tendono a non cristallizzare o a farlo molto lentamente. Li abbiamo elencati, ma li ricordiamo. Sono la melata, il castagno e l’acacia.

Come sciogliere il miele cristallizzato

miele cristallizzato sciolto a bagnomaria – RiciblogSe proprio l’aspetto cristallizzato non piace, sempre ricordando che il sapore del non cambia, sciogliere il miele cristallizzato è semplicissimo. E ci sono diversi modi.

  1. Si pò riscaldare a bagno maria. In quel caso l’acqua non deve essere in ebollizione, ma poco più che tiepida, intorno ai 50° 
  2. Si può lasciare qualche minuto, non di più. appoggiato sul coperchio di una pentola nella quale si stia cucinando qualcosa in modo che ne riceva il calore
  3. Se si è nella giusta stagione si può appoggiare per qualche minuto su di un calorifero acceso 
  4. Si può tenere tra le mani riscaldando contenitore e contenuto con il calore del corpo per qualche minuto, aiutandosi di tanto in tanto con un cucchiaino per mescolarlo

Come utilizzare il miele cristallizzato in cucina

Miele cristallizzato? Ecco cosa fare. Ricordando che il miele cristallizzato mantiene il sapore originario, l’impiego è vario e facile facile. A cominciare dalla colazione: benissimo per dolcificare il caffellatte, da spalmare sul pane, da accompagnare ad una porzione di yogurt al naturale, con qualche noce sbriciolata.

Rimanendo sul dolce, può essere usato nell’impasto di una ricetta in sostituzione dello zucchero (anche se poi il calore del force nel modificherà le proprietà nutritive), oppure - meglio - può essere usato come farcitura per la torta, o il ciambellone, quando è ultimata e almeno un poco raffreddata. Il miele cristallizzato è anche perfetto in accompagnamento di un particolare formaggio, in genere come antipasto o per l’aperitivo. Bene anche, in piccole dosi, nella preparazione di salad pressing o salse di condimento per altre pietanze.  

Crema di miele montato spalmabileCrema di miele montato spalmabile

Una crema morbida e golosa di miele montato che sembra quasi panna, il che lo rende particolarmente adatto anche per una funzione decorativa di un dolce. Una semplice e veloce ricetta che permette di utilizzare il miele cristallizzato trasformandolo in qualcosa di originale e dal pratico utilizzo.

L'abbinamento ideale?  In ottica anti spreco, è quello con le fette biscottate avanzate!

Ingrendienti

  • Miele solido
  • Miele liquido nella stessa quantità 

Procedimento e preparazione

In una ciotola si versano le stesse quantità di due mieli diversi, uno liquido e uno solido (quello cristallizzato). Con la frusta elettrica, si monta il composto per diversi minuti sino a che non raggiunge l’aspetto tipico della panna montata: morbido e rotondo. E’ pronto per l’utilizzo - ad esempio per una merenda, spalmato su quelle due fette biscottate che avete avanzato dalla colazione - o per essere conservato, a temperatura ambiente, in un vaso da conserva sterilizzato.

Come usare il miele cristallizzato nella beauty routine

Ricco di sostanze nobili, il miele, anche quando è cristallizzato, è un prezioso alleato della bellezza ed è facilmente inseribile nella beauty routine. Cosa fare con il miele cristallizzato? 

Può essere aggiunto ad altri ingredienti, ad esempio l’olio d’oliva e lo yogurt, per realizzare una maschera per la pelle o anche per i capelli. Puro può essere utilizzato per una maschera nutriente, unito ad olio di rosa e zenzero, o anche per uno scrub, spalmandolo direttamente sul viso ed esercitando il giusto movimento con le mani, mantenendo poi sulla pelle per 10-15 minuti (da passare in totale relax).

Grazie alle proprietà antibatteriche e sfiammanti, è adatto, dopo essere stato reso più morbido a bagno maria, a piccoli impacchi su pelle con acne, lasciando agire per 15 minuti prima di risciacquare. In alternativa, si può spalmare direttamente sul viso del miele al naturale e risciacquate dopo 20 minuti. O si può destinare a uno scrub efficace su viso e corpo.

Aggiunta a scrub fatti in casa

Miele cristallizzato: cosa fare? Non bisogna dimenticare, prima di fare un acquisto, che qualche volta si ha già in casa ciò che serve per il problema che si vuole risolvere. Lo abbiamo già visto con le bustine di camomilla scadute, in un altro articolo di Riciblog.

In questo caso, se si è interessati a un prodotto per l’esfoliazione della pelle - quella del viso o del resto del corpo - va tenuto presente che proprio lo scrub è la beauty routine nella quale il miele cristallizzato si inserisce alla perfezione. I granuli infatti sono l’ideale per esercitare il necessario massaggio sul viso o altre parti del corpo. 

Ponendo la giusta pressione, si ottiene un'esfoliazione efficace  e delicata finalizzata alla pulizia della pelle, ma anche alla sua idratazione attraverso le tante componenti del miele. 

Un suggerimento ulteriore, in questo caso: i granuli di zucchero cristallizzati più evidenti, quelli che possono risultare più “forti” nell’azione esfoliante, sono meno adatti per lo scrub al viso se si ha la pelle particolarmente secca o delicata, o se si è in presenza di una dermatite o di una couperose. In quel caso, si deve avere l’accortezza di scegliere parti di miele cristallizzate più omogenee, lasciando le parti di cristalli più consistenti per uno scrub al resto del corpo-    

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