Un paio di sneakers alleate del contrasto allo spreco alimentare

Sono scarpe vegane quelle blu e gialle chiamate "Hellmann’s 1352: Refreshed Sneakers”. Non solo, queste nuove calzature hanno anche un contenuto di tipo civico. Sono infatti il frutto di un progetto di riciclo degli scarti alimentari. Stiamo parlando di un progetto tutto italiano, Id.Eight, specializzato nella creazione di sneaker sostenibili e sostenuto da uno dei brand della multinazionale Unilever, Hellmann’s, per dare concretezza alla propria mission: "Make Taste, Not Waste” (“Produci sapore, non spreco”, nella traduzione italiana è difficile riprodurre la rima che si ha in quella inglese).

Le Hellmann’s 1352: Refreshed Sneakers sono state progettate e realizzate appositamente per Hellmann’s dal designer e fondatore della startup Id.Eight Dong Seong Lee assieme a Giuliana Borzillo, socia e co-founder.  Sono fatte con i materiali protagonisti delle collezioni del brand toscano, a basso impatto ambientale, alternativi alla pelle, realizzati a partire dalla trasformazione degli scarti della frutta: Uppeal e Vegea, nascono dalla bio-polimerizzazione delle bucce di mela e delle vinacce cedute dalle aziende italiane, BioVeg a partire dal mais e micelio. Ai materiali bio based si aggiungono tessuti tecnici in poliestere riciclato e cotone biologico, utilizzati sulla tomaia, fodera e sottopiede, mentre il packaging è realizzato in carta riciclata. 

Un piano di marketing per i consumatori canadesi

Le scarpe, va detto, non sono in vendita, e il progetto fa parte di un piano di marketing pensato per il mercato canadese. In Canada il 46% degliAvanzi di mais, funghi, mele, uva in un paio di sneakers sprechi alimentari avviene a livello domestico e il nome scelto per la Limited Edition richiama provocatoriamente questo problema: il numero 1352 non è il prezzo di acquisto, ma si riferisce al corrispettivo monetario (in dollari canadesi) del cibo che ogni famiglia canadese spreca in media ogni anno. “Con 1352: Refreshed Sneakers abbiamo creato una rappresentazione concreta di quello che è lo spreco alimentare dei canadesi, per stimolare una conversazione sul tema e sfidare i consumatori a fare piccoli passi per ridurre la quantità di cibo che viene sprecata ogni anno”.

Per aggiudicarsi l’ambito paio di sneakers, i canadesi possono partecipare a una estrazione a premi benefica (su www.hellmanns.ca). Ogni iscrizione si tradurrà in una donazione da parte di Hellmann’s all’organizzazione alimentare Second Harves, per un equivalente di 10 pasti, oltre a una donazione base di 25 mila dollari (equivalente a 75 mila pasti) per sostenere la missione dell’organizzazione, di salvare cibo e ridurre gli spechi.

Uno dei tanti progetti che, dal mondo della produzione, prendono corpo per contribuire al contenimento dello spreco alimentare, non solo raccogliendo le eccedenze e ridistribuendole, ma anche creando spunti per la sensibilizzazione e la comunicazione attraverso gruppi di consumo sempre più ampi. 

Di questo progetto è interessante anche scoprire uno dei soggetti coinvolti: Id.Eight. Un brand toscano (Firenze) nato nel 2019 dall’iniziativa dello stilista sud-coreano Dong Seon Lee e della product manager italiana Giuliana Borzillo. La sua peculiarità è essere riusciti a progettare sneakers sostenibili, unisex, cruelty free, realizzate con materiali derivanti dagli scarti dell’industria alimentare - come bucce di mela, raspi e bucce di uva, foglie di ananas. 

“Siamo orgogliosi che ci abbiano scelti per realizzare questo progetto - hanno detto i due - riconoscendo così il nostro impegno autentico nella realizzazione di un prodotto che sia realmente quanto più sostenibile possibile. Il problema evidenziato da Hellmann’s è un problema che riguarda tutti noi: anche in Italia lo spreco alimentare vale oltre 15 miliardi, un dato spaventoso su cui incide in particolare quello domestico. Con il brand canadese condividiamo l’impegno a stimolare una conversazione sul tema, una maggiore sensibilizzazione dei consumatori rispetto allo spreco, alimentare e non solo,  l’importanza di attivare soluzioni di economia circolare”.

 

La storia di Dong Seon e Giuliana

Giuliana Borzillo e Dong Seong Lee, soci e co-founder di ID.EIGHTDopo anni di formazione ed esperienza nel mondo delle calzature, consapevoli delle problematiche ambientali che affliggono il settore, Dong Seon e Giuliana decidono di tracciare una strada di cambiamento positivo nel mondo della moda progettando una startup che affronti lo spreco di risorse, punto dolente estremamente comune. La formula è: unire la tecnologia dell’innovazione circolare alle storiche manifatture, per dare vita a un design casual e genderless, con richiami ai colori e all’estetica anni ’90.  

La scelta dei materiali è frutto di un'approfondita ricerca che ha portato alla individuazione di alternative alla pelle, derivanti da rifiuti di altri cicli produttivi messi a punto da altre startup, anch'esse impegnate nella innovazione di processo e di prodotto. I materiali caratteristici del brand, valorizzati da un mix di contrasti sagomati sulla tomaia, derivano infatti dalla trasformazione degli scarti della frutta.

  • Uppeal e Vegea, nascono dalla bio-polimerizzazione delle bucce di mela e delle vinacce cedute dalle aziende italiane
  • Pinatex, realizzato con le foglie degli ananas
  • BioVeg a partire dal mais
  • Sottoprodotti un tempo considerati inerti, ora risorgono sotto forma di tessuti con texture e finish sorprendenti, generando un nuovo ciclo di vita. A questi si aggiungono tessuti tecnici in poliestere riciclato utilizzati sulla tomaia e cotone riciclato o biologico rispettivamente per fodera e sottopiede. 

Il packaging stesso è pensato come uno strumento per incidere positivamente sull’ambiente: la scatola è realizzata in carta riciclata e al suo interno il cliente troverà una “bomba di semi”, una pallina di terra e semi di fiori ricoperta di argilla da piantare in un vaso o da lanciare in un giardino della propria città per attrarre le api, un piccolo gesto per contribuire alla creazione di una biodiversità più favorevole alla vita delle api.

Il modello di progettazione e produzione ID.EIGHT

Le sneakers di ID.EIGHT non seguono la stagionalità tipica dei prodotti moda, che diventano forzatamente obsoleti dopo una stagione nell’ottica di spingere i consumatori all’acquisto di articoli sempre nuovi, ma si propongono come modelli evergreen che non diventano mai "fuori moda".

Il brand adotta una modalità di comunicazione improntata alla divulgazione dei temi della sostenibilità e della moda sostenibile, attraverso i profili social opera una costante informazione sulle iniziative in campo ambientale e i fondatori sono impegnati personalmente in campo educativo tenendo lezioni e conferenze presso scuole e associazioni. Il brand inoltre è impegnato nel campo della mobilità sostenibile affidando le spedizioni ad un corriere selezionato proprio per la sua politica di abbattimento delle emissioni di CO2. 

 

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