Fipe e Comieco, doggy bag anti-spreco

185 mila tonnellate è l’incredibile quantità di cibo che ogni anno, nei ristoranti italiani, finisce nella spazzatura. Ed è per contrastare questo fenomeno e accrescere la sensibilità dei cittadini verso il cibo e il suo utilizzo consapevole, soprattutto nella prevenzione e nel recupero delle eccedenze che Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi (www.fipe.it) - e Comieco - Consorzio per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a Base Cellulosica (www.comieco.org) - si sono alleate nel progetto "Doggy bag se avanzo mangiatemi". Il termine inglese è ormai in uso anche in Italia. Nato in Gran Bretagna per indicare il pacchetto con gli avanzi del pasto al ristorante destinati al cane o gatto di casa, oggi è utilizzato anche per quelli destinati agli “umani”. Doggy bag al ristorante, l'intesa di Fipe e Comieco - Riciblog "Doggy bag se avanzo mangiatemi" metterà presto a disposizione dei ristoranti italiani eco-contenitori di design e "Made in Italy" per dare ai clienti la possibilità di portare agevolmente a casa cibi e bevande non consumate. “Ci sono ristoranti e trattorie in cui le porzioni sono più abbondanti rispetto agli ultimi standard – ha spiegato Giancarlo Deidda, vicepresidente di Fipe, presentando l’iniziativa insieme a Comieco,  -.  La doggy bag è un'importante espressione di educazione, sia ambientale sia di rispetto nei confronti di ciò che viene preparato e servito. I ristoratori sono pronti a recepire questa nuova cultura. Con il contributo di un partner come Comieco, e grazie alla legge entrata in vigore sul tema dello spreco alimentare, si potrà contribuire a recuperare una quantità sempre più significativa di derrate alimentari". L’iniziativa, che ha già avuto una sperimentazione nel 2015 su un numero limitato di città ed esercizi, ora amplia il raggio di azione portando, in una prima fase, le Doggy bag in 1.000 ristoranti sul territorio italiano e avendo l’obiettivo di ottenere una presenza sempre più capillare (se si considera un bacino potenziale costituito da circa 104.000 ristoranti con servizio). Complice dell’operazione, la legge 166/16 sulla limitazione degli sprechi alimentari. Una norma di recente emanazione che, come ha sottolineato l’onorevole Maria Chiara Gadda, membro della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati e relatrice della legge, “sta contribuendo ad accrescere la sensibilità dei cittadini verso il cibo e il suo utilizzo consapevole”.

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