L’Ape Car che salva la frutta e gli ortaggi brutti fuori ma belli dentro

Mollare tutto per trasferirsi ai Caraibi dove gestire un chiringuito sulla spiaggia? No. Mollare tutto e dichiarare guerra allo spreco alimentare. E’ quanto hanno fatto Camilla e Luca, due quasi trentenni milanesi che, da qualche mese, hanno lanciato ‘Bella Dentro’, nome che già di per sé contiene tutto il significato del progetto. Dal giovedì alla domenica girano infatti con un Ape Car per le vie di Milano vendendo a prezzi ribassati frutta e ortaggi recuperati direttamente dagli agricoltori e scartati dai supermercati solo perché brutti da vedere, seppure buoni e ‘belli’, appunto, dentro. Gli altri giorni della settimana servono invece per gestire tutta la logistica dell’operazione. Camilla e Luca- RiciblogCamilla, laureata in Lettere e un passato lavorativo nel mondo dell’editoria e della comunicazione, e Luca, una laurea, un master in Economia e una promettente carriera davanti a sé, si sono conosciuti sui banchi di scuola. Oggi sono soci in affari ma anche una coppia nella vita. Ed è per questo che Luca, dopo dieci anni passati all’estero, dei quali gli ultimi cinque in Svizzera alle dipendenze di una grande multinazionale, decide di licenziarsi per ‘mettere su casa’ a Milano con Camilla e iniziare una nuova vita. Come? “A far scattare il tutto – racconta Camilla – è stato un reportage dedicato al tema dello spreco alimentare letto sul National Geographic nel 2016. Un articolo che ci fece molto riflettere. Luca lavorava ancora all’estero ma sempre più convinto che se un giorno avesse lasciato il suo posto fisso, l’avrebbe fatto per dedicarsi a una qualche attività in proprio”. Dopo aver ‘salutato’ i rispettivi luoghi di lavoro Camilla e Luca si mettono a pensare, a elaborare idee sul che fare e, quel pezzo letto sul National Geographic un anno prima, li fa decidere che sì, un’attività che potesse coniugare business e lotta agli sprechi alimentari era proprio ciò che faceva per loro. Frutta bella dentro: il progetto antispreco - Riciblog“A luglio 2017 – prosegue Camilla – mi sono licenziata e abbiamo iniziato a girare la Penisola, a cominciare dalla Romagna, il frutteto d’Italia, per prendere contatti e conoscere da vicino le aziende agricole potenziali partner, dopodiché siamo tornati a Milano dove, con la frutta e con gli ortaggi recuperati, abbiamo partecipato a un paio di eventi informali per tastare il gradimento dell’iniziativa da parte del pubblico. La risposta è stata positiva. I mesi invernali ci sono serviti per strutturare il tutto. Come: costituire una srl, organizzare la logistica e gli acquisti, gestire l’amministrazione e anche costruire il nostro sito dato che l’idea iniziale era quella di vendere tramite e-commerce. Un impegno mentale e fisico non da poco, soprattutto per chi, come noi, sino al giorno prima si era occupato di tutt’altro. A marzo di quest’anno l’avventura è partita ufficialmente”. Nel frattempo l’attività prende ancora più forma ed è così che i due ragazzi decidono che, oltre all’e-commerce, sarebbe stato ottimale l’acquisto dell’Ape Car da usare come punto vendita mobile per vendere e consegnare i prodotti già ordinati. Ogni giovedì infatti sul sito di Bella Dentro viene pubblicato un listino con il carico settimanale disponibile, i rispettivi prezzi, il motivo dello scarto, il tipo di coltivazione (bio oppure no) e gli orari e i luoghi dove, dal giovedì alla domenica, si può comprare o ritirare la spesa ordinata via e-mail. L'Ape Car che salva frutta e ortaggi brutti ma buoni - RiciblogI nostri prodotti costano mediamente il 20% in meno rispetto ai prezzi praticati dai supermercati –spiega ancora Camilla -. La nostra regola è rimanere il più possibile vicino a questa percentuale di sconto. I prezzi vengono sempre pattuiti con gli agricoltori perché è giusto che ci sia un guadagno per tutti: per noi, per le aziende agricole e per i consumatori che risparmiano. Ma dobbiamo far quadrare bene i conti perché alcuni costi, ad esempio quelli di trasporto, sono sempre gli stessi indipendentemente dal prezzi della merce. Stiamo imparando il mestiere e vogliamo migliorare sempre di più”. Camilla e Luca riforniscono anche alcuni ristoranti, Gruppi di acquisto solidale, aziende e laboratori: alcuni interessati al potenziale comunicativo dell’impresa, altri solo al risparmio. E anche gli acquirenti privati appartengono alle più diverse tipologie. “Pensavamo – conclude Camilla – che i nostri clienti sarebbero stati perlopiù giovani o un pubblico di nicchia e invece da noi comprano tutti: dalla signora milanese benestante ai pensionati. E’ anche così che si condivide e si diffonde la cultura anti spreco. E’ un modo, inoltre, che permette a tutti di guadagnare, in primis gli agricoltori che altrimenti vedrebbero i prodotti non accettati dalla Gdo finire in discarica”. D’altra parte, a tutti sarà capitato di comprare al supermercato, ad esempio, una mela dall’aspetto perfetto, persino lucidata, ma che non sa di niente e, al contrario, assaporare frutti magari bitorzoluti ma che una volta addentati rivelano tutta la loro bontà e bellezza interiore, a dimostrazione che Camilla e Luca ci hanno visto giusto.

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