"Di carciofi e finocchi non butto nulla". Le tisane salutari della nutrizionista

La stagione dei carciofi è quasi terminata, ma quella dei finocchi si prolunga ancora per poco, ma c’è ancora modo di provare a seguire le indicazioni di Marcella Tracco, biologa e nutrizionista, su come utilizzare semplicemente e velocemente le parti di scarto di queste verdure. Come? Preparando infusi dissetanti e nello stesso tempo benefici per la salute.

Marcella Tracco svolge la sua professione in Liguria e cura un blog dedicato ai temi della nutrizione per la salute e il benessere. Come esperta di alimentazione, attribuisce il massimo valore alla qualità dei cibi, alla genuinità degli ingredienti. Ed è sensibile al tema degli sprechi alimentari: “Sono attenta alla provenienza delle verdure che cucino per me e la mia famiglia e faccio in modo che la gran parte di queste arrivino da coltivazioni della zona in cui abito - spiega -. Quelle che preferisco vengono dal mio piccolo orto casalingo o da quello di amici e parenti. Anche per questo mi premuro utilizzarle nella loro interezza, scartando quanto meno possibile”.

Ed è semplice preparare i due infusi che Marcella Tracco consiglia: in entrambi i casi utilizzando le parti più esterne e fibrose delle due verdure. “Con il carciofo - spiega ancora - prima di cucinarlo o consumarlo crudo, di solito si eliminano due o tre strati di foglie, quelle più coriacee. Io conservo quelle parti, a meno che non siano proprio brutte o rovinate, e le lascio a bagno in acqua, aceto e limone per un po’, per pulirle per bene. Poi le raduno in un sacchetto o in un contenitore adatto e le surgelo. L’obiettivo è averne a disposizione in ogni momento da far bollire in mezzo litro di acqua o più insieme a una fetta o due di zenzero e ottenere un infuso. Infuso che risulta squisito al palato, oltre che depurativo e disintossicante per il fegato. In particolare ne consiglio il consumo alla fine dell’inverno”.

Lo stesso obiettivo, continua la nutrizionista, si può ottenere anche utilizzando come una bevanda l’acqua vegetale che risulta dalla cottura al vapore o la bollitura dei carciofi. “Cucinate in questo modo, le verdure rilasciano nell’acqua parte dei sali minerali di cui sono ricche - precisa Marcella Tracco -. Per non disperdere queste preziose sostanze, si può bere quel liquido. Nel caso dei carciofi risulta di un color verde brillante. Un’ottima soluzione anti spreco consiste anche nell’utilizzare l’acqua vegetale come base per zuppe o minestre”.  

Lo stesso discorso vale per il finocchio: “Una verdura dal sapore delicato e piacevole, ottima anche per le sue proprietà digestive e carminative. Anche in questo caso, conservo le parti esterne e più fibrose della pianta, parti che di solito vengono gettate, e le faccio bollire per una decina di minuti, sempre insieme a una o due fette di zenzero. Consiglio di eseguire l’operazione dopo cena, in modo da bere un paio di tazze di infuso prima di coricarsi. Il resto potrà essere versato in una borraccia e consumato il giorno successivo al posto dell’acqua. E’ buono e anche salutare”.

 

 

 

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