Avete preparato un bel risotto alla milanese, che in molti chiamano riso giallo, magari cucinato con tutti crismi – il midollo, il burro, lo zafferano… - e ne c’è n’è in abbondanza anche per il giorno dopo?
[btx_image image_id="2046" link="/" position="overlapleft"]Se avanza il risotto giallo[/btx_image]La scelta più sbagliata che si possa fare è consumarlo al pasto successivo così com'è... L’avanzo si può infatti riciclare in diversi modi, preparando piccoli arancini, oppure un tortino al forno sbizzarrendosi con le farciture. Ma c'è una ricetta, in particolare, che non si può non conoscere anche se non si è di Milano o Lombardi: il riso al salto, storico protagonista della cucina del riuso.
Anche se non sarà nella versione con foglia di oro commestibile, iconica, inventata dal maestro della cucina italiana Gualtiero Marchesi, ci vuole veramente poco perché il piatto risulti invitante e squisito.
Un vero classico, rielaborato in infinite varianti. Del resto la preparazione è semplice e presenta un unico ostacolo: far "saltare" il riso da entrambi i lati. Quello che ne risulta è ottimo come primo piatto, ma anche come abbinamento ad altre pietanze. Dipende dalla quantità dell’avanzo e dal numero dei commensali.
Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 20 minuti
Ingredienti
- Il riso avanzato
- Burro o olio
- Formaggio parmigiano
- Pepe qb
- Padella. Il diametro dipende dalla quantità di riso che si intende utilizzare. Se è molto, non conviene saltarlo tutto insieme in una padella grande perché farlo dorare da entrambe il lati risulterebbe difficile. La scelta saggia, in questo caso, è dividere il riso in due o più porzioni che si passeranno una per volta.
- Piatto o coperchio con la stessa circonferenza della padella scelta, o un poco più grande, sul quale far “girare” il riso
- Una paletta di legno o di silicone