Lo spreco alimentare è un tema che sul web coinvolge soprattutto le persone più giovani. Lo dice uno studio presentato di recente e realizzato da SocialCom, digital community che monitora, valuta e anticipa le tendenze della comunicazione in rete. L’indagine, elaborata con la piattaforma SocialData, ha analizzato 13 milioni di interazioni e 65mila mention sul tema dello spreco alimentare.
Secondo la ricerca, sono i canali più giovani e più rapidi a creare il maggior coinvolgimento, grazie anche a un linguaggio che si caratterizza per dinamicità e per un formato verticale.
Sul gradino più alto del podio c’è TikTok che, sull’argomento, conta 7,8 milioni di interazioni, seguito da Instagram (2,5 milioni) e YouTube (1 milione).
Per Luca Ferlaino, presidente di SocialCom, è interessante la dinamica che emerge in merito alle discussioni online sullo spreco. I canali web più tradizionali restano infatti la fonte principale da cui attingere informazioni. Ma sono i social indirizzati a un target più giovane come, appunto, TikTok e Instagram, che hanno una più rilevante e maggiore capacità di coinvolgimento. Merito della rapidità di comunicazione, dei linguaggi sintetici e incisivi e dei formati innovativi in materia di antispreco e di ambiente. Quest’ultimo argomento vale il 50% dei post sugli sprechi. Ambiente e antispreco attirano in modo significativo l’interesse della Gen Z, cioè i nati tra il 1995 e il 2010.
Lo studio di SocialCom ha anche evidenziato quali sono le aree geografiche italiane nelle quali si parla di più di spreco alimentare. Le regioni che occupano i primi tre posti, cioè quelle che mostrano maggiore attenzione verso il tema, sono Lazio, Lombardia e Sicilia.
Infine, sono 17mila le citazioni sul tema Banco Alimentare (il 25% rispetto a Spreco Alimentare) con un picco di interesse durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare che si svolge nel mese di novembre.
Per raccogliere e analizzare le informazioni relative agli ultimi 12 mesi, SocialCom ha utilizzato diverse tecniche, coniugando la ricerca quantitativa a quella qualitativa.
Lo studio è stato presentato nelle settimane scorse nell’ambito dell’evento Il viaggio del cibo: ridurre lo spreco, valorizzare la filiera, promosso da Number 1 Logistics Group, Banco Alimentare e TuttoFood.

Chi parla di più e come di spreco in rete
A discutere di più del tema sono per la maggior parte gli uomini con una quota del 60%. Di questi, l’80% ha un’età tra i 18 e i 35 anni e il 15% tra i 35 e i 44 anni. Ma quali sono le figure che, in rete, intervengono di più sull’argomento?- Il 20% è composto da giornalisti, autori e scrittori
- Il 12,5% da manager
- Il 4,7%, all’ultimo posto, da studenti

Gli argomenti più coinvolgenti dedicati allo spreco
Il maggior coinvolgimento degli utenti si concentra in particolari momenti. Su TikTok vanno forte le ricette sostenibili e di riciclo, soprattutto con avanzi di frutta e verdure, così come sono molto seguiti i servizi televisivi dedicati agli sprechi di cibo. Secondo lo studio di SocialCom, i contenuti più interessanti sono quelli che raccontano storie, mentre i più virali mixano la sostenibilità ambientale e una narrazione di sicuro effetto. Piacciono in particolare le storie che parlano di come e da chi sono ridistribuite le eccedenze di cibo. Alto l’interesse anche per i progetti che hanno l’obiettivo di contrastare lo spreco e per le campagne educative e di sensibilizzazione.
Come si rapportano gli utenti del web al tema spreco
In fatto di percezione, il 63% mostra un approccio positivo al tema, soprattutto per la possibilità di trovare soluzioni valide a contrastare il fenomeno con esempi concreti e virtuosi. Un 14% del totale affronta il tema con “attenzione e impegno” e un 8% mostra “coinvolgimento e approvazione” per la causa antispreco. Non manca però il ‘sentiment’ negativo che vale il 37%. Sul totale delle emozioni espresse riguardanti gli sprechi e l'ambiente, il 14% “lancia un allarme”, mentre l’11% “manifesta tristezza”. Molto negativo risulta infine il ‘sentiment’ sul tema della povertà. In tal senso, lo spreco di cibo viene fortemente criticato, soprattutto dalle donne.I marchi più citati in fatto di lotta agli sprechi
L’indagine ha analizzato anche quali sono i brand più menzionati in rete per il loro impegno contro lo spreco alimentare. Tra i primi dieci, al primo posto si trova Slow Food, insieme a ben tre insegne della grande distribuzione: Esselunga, Conad e Lidl. Nella top ten, anche il programma tv Masterchef, grazie all’accordo per il recupero delle eccedenze con la Onlus Opera Cardinal Ferrari. Non manca Costa Crociere che dal 2024 ha rilanciato il programma di donazione delle eccedenze di cibo al Banco Alimentare Puglia. Presenti in classifica anche Eataly e Cuki.