Vi piacerebbe pagare una nuova tassa? La risposta è sicuramente no. Eppure, è molto probabile che la stiate già pagando. E non da ora. Lo dice Too Good To Go, azienda che da diversi anni è in prima linea, con svariate iniziative, nel contrasto allo spreco alimentare. L’imposta di cui sopra si chiama Tassa S.A., è invisibile, non porta alcun beneficio ai cittadini e altro non è che l’equivalente del costo dello spreco di cibo che avviene tra le quattro mura domestiche. Il dato è stato diffuso, insieme ad altri progetti di sensibilizzazione, vecchi e nuovi, in occasione della Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, celebrata il 29 settembre scorso.
scoperto che la Tassa S.A. ammonta annualmente a 378 euro a persona. Il risultato è stato ottenuto elaborando i dati di Eurostat che quantificano in 100 chili il cibo che le famiglie buttano ogni anno nella spazzatura. Una quantità importante se si pensa che equivale al 72% dello spreco che avviene lungo l’intera filiera alimentare. Secondo Too Good To Go, la quantità di cibo gettato nella spazzatura corrisponde al valore di quasi due mesi (58 giorni per la precisione) di spesa alimentare. Le ricadute negative sul budget familiare sono evidenti perché è come se si buttasse via la spesa fatta nell’arco di quasi due mesi. Ma non solo. Lo spreco danneggia infatti anche il pianeta poiché incide sull’aumento dei rifiuti, consuma risorse naturali e genera emissioni di CO2 inutilmente.
“Lo spreco alimentare rappresenta un problema etico e ambientale, oltre che economico enorme. È come se tutti noi pagassimo ogni anno una tassa occulta di quasi 400 euro a testa: soldi che buttiamo via senza ottenere nulla in cambio” commenta Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go. “Contrastare lo spreco significa quindi non solo fare del bene al pianeta, ma anche ridurre questo costo che pesa sulle famiglie. Serve un impegno collettivo e concreto. Too Good To Go vuole essere parte della soluzione offrendo soluzioni efficaci e concrete per ridurlo e promuovendo una nuova cultura attorno al tema”.
coinvolgono il cibo. Ad esempio, si dice arancina o arancino? Oppure i tortellini sono nati a Bologna o a Modena? E ancora, meglio la pizza romana o la pizza napoletana? La lista è lunga ma bastano questi esempi per confermare che in Italia le rivalità ‘gastronomiche’ esistono eccome. Per questo la campagna di Too Good To Go invita a mettere da parte le differenze per contrastare, tutti insieme e con piccoli gesti quotidiani, lo spreco alimentare. La prima attivazione è stata “La Sagra degli avanzi” che si è tenuta dal 22 al 28 settembre e che ha preso ispirazione dalle sagre di paese. La sagra virtuale, ospitata dalla app di Too Good To Go, prevedeva quiz, giochi e ricette di cui erano protagonisti gli avanzi, oltre che premi per i partecipanti. La campagna è stata pubblicizzata a Roma e a Milano con affissioni, iniziative social e volantini che si potevano mangiare perché stampati con colori commestibili su fogli di ostia. Tanto per ribadire che non si deve buttare niente. Nemmeno i volantini.
consumatori di regolarsi prima di buttare nella spazzatura il cibo apparentemente scaduto. Quando su una confezione si legge “da consumarsi entro” significa, ad esempio, che l’alimento in questione deve essere consumato entro la data di scadenza impressa sulla scatola, sul sacchetto o sulla lattina. Differentemente, se la dicitura è “da consumarsi preferibilmente” vuol dire che il prodotto può essere mangiato tranquillamente anche dopo la data impressa. Il progetto invita, in tal caso, ad affidarsi ai propri sensi “annusando, osservando e assaggiando” per valutare la bontà dell’alimento e ridurre lo spreco.
La Tassa S.A. spiegata da Too Good To Go
Attraverso un calcolo effettuato sulla base di dati Eurostat 2022, Istat 2023 and FAO – Food Balance Sheet data, si è
Le iniziative più recenti contro lo spreco di Too Good To Go
L'azienda, lanciata anche in Italia poco più di sei anni fa, funziona come un marketplace del quale fanno parte i negozi che, invece di buttare via gli alimenti invenduti, a fine giornata, li mettono in vendita a prezzi scontati. Ma Too Good To Go promuove anche campagne di sensibilizzazione e iniziative che invitano a conoscere lo spreco e che insegnano come evitarlo. Ecco alcune delle più recenti attività.La campagna di sensibilizzazione che butta a mare le rivalità
Con il claim “Contro lo spreco alimentare buttiamo le rivalità” è partita a settembre la nuova iniziativa di sensibilizzazione che proseguirà anche nei prossimi mesi con diverse attivazioni. La campagna parte dalle rivalità tutte italiane che
Come le etichette aiutano a combattere gli sprechi
Etichetta Consapevole “Osserva, Annusa, Assaggia” è un progetto che ha preso il via da tempo e che punta a fare chiarezza sul significato delle etichette alimentari. Perché solo una corretta conoscenza del loro significato permette ai
Contro lo spreco i ragazzi vanno educati sin da piccoli
Punta sull’educazione il più recente progetto “Too Good To Go Next Gen” rivolto ai bambini tra i 6 e gli 11 anni. L’iniziativa coinvolge gli insegnati, i genitori e i tutor che possono disporre di materiale informativo e ludico scaricabile dalla app di Too Good To Go per spiegare ai più piccoli cos’è lo spreco alimentare, le cause e quali sono le sue conseguenze. Il programma prevede attività pratiche, giochi e momenti di sensibilizzazione per stimolare nelle nuove generazioni la consapevolezza e comportamenti responsabili. E, naturalmente, per far capire ai ragazzi il valore del cibo.
I risultati conseguiti negli anni da Too Good To Go
In poco più di sei anni dal lancio Too Good To Go:- ha permesso di salvare dai rifiuti attraverso la sua app 30 milioni di pasti,
- ha creato una community con oltre 26mila negozi e aziende alimentari partner,
- ha raggiunto più di 11 milioni di utenti che utilizzano la app che salva il cibo grazie alle Surprise Bag e alle Box Dispensa,
- ha calcolato che salvando una Surprise Bag a settimana e un Box Dispensa al mese si possono risparmiare in un anno sino a 880 euro.