Lo spreco alimentare sotto gli occhi del mondo. Il prossimo 29 settembre ricorre per la sesta volta la Giornata Internazionale della Consapevolezza delle Perdite e degli Sprechi Alimentari. La Giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 2019 per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dello spreco di cibo. Ma non solo. L’iniziativa ha anche l’obiettivo di dimezzare gli sprechi lungo la filiera agroalimentare – dai produttori ai consumatori – e ridurne le perdite. Come prevede il punto 12.3 degli Obiettivi di Sostenibilità dell’Agenda 2030. Purtroppo gli ultimi dati non sono confortanti.
Secondo la Fao, nel mondo vengono sprecate oltre un miliardo e mezzo di tonnellate di cibo, una quantità pari a un terzo del cibo prodotto. Mentre la perdita economica equivalente ammonta a 1.200 miliardi di dollari. E il 2025 non ha portato progressi, anzi. A peggiorare la situazione è il quadro internazionale che conta guerre e gravi crisi alimentari, a partire da quella che affligge la striscia di Gaza. Il 29 settembre sarà perciò un giorno di riflessione ma sarà anche l’occasione per presentare nuovi dati e nuovi progetti finalizzati alla riduzione dello spreco e spesso coadiuvati dall’innovazione tecnologica. Come l’Intelligenza Artificiale e la stampa 3D con la quale creare alimenti secondo criteri che riducono, e qualche volta eliminano, gli sprechi alla fonte.
L’incontro sarà introdotto da Andrea Segrè, Direttore scientifico Waste Watcher International-Campagna Spreco Zero, Università di Bologna e prevede un Panel internazionale e un Panel nazionale. A quest’ultimo parteciperà anche l’Onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge 166/16 antispreco, una delle leggi più avanzate, se non la più avanzata, in Europa.
In programma, anche la cerimonia di premiazione del Premio Vivere a Spreco Zero 2025 e la presentazione delle nuove funzionalità di Sprecometro, app che aiuta e insegna a ridurre lo spreco alimentare e a risparmiare sulla spesa.
Come già Behavix, anche il progetto Intention, coordinato dall’Università di Padova, si serve dell’Intelligenza Artificiale per ridurre gli sprechi nella ristorazione collettiva, responsabile di circa l’11-15% dello spreco. Intention, presentato anche a Roma il 18 settembre scorso, opera, oltre che con l’Intelligenza Artificiale, anche con innovative tecnologie per il riconoscimento delle immagini. In questo caso, il riconoscimento delle immagini dei vassoi della mensa prima e dopo il consumo. In pratica, così facendo, appositi algoritmi sono in grado di misurare in tutta autonomia il cibo mangiato e quello avanzato per monitorare lo spreco di cibo. I modelli di Intelligenza Artificiale riconoscono gli alimenti, così da permettere la stima delle quantità delle porzioni e degli avanzi senza alcun intervento umano. Facile comprendere che per la ristorazione collettiva, tale sistema, già testato presso alcune mense ospedaliere, può abbattere non poco lo spreco di cibo. Ma non solo. Il sistema permette anche di ottimizzare le porzioni, di personalizzare il menu in base alle preferenze dell’utente e di stimare l’impatto ambientale dello spreco evitato. Qualora Intention venisse adottato su larga scala, si creerebbe una rete di monitoraggio diffusa che comporterebbe vantaggi sui fronti della riduzione degli scarti e dell’ottimizzazione delle forniture, il tutto in un’ottica di sostenibilità.
Secondo le stime delle Nazioni Unite, nel 2100 gli abitanti della Terra supereranno quota 12 miliardi. Come sfamare tutte queste persone se, salvo eclatanti inversioni di marcia, le risorse naturali si assottiglieranno sempre di più? L’innovazione tecnologia arriva in aiuto. Uno dei progetti più interessanti si chiama Nutri 3D ed è realizzato dai ricercatori dell’Enea con il supporto del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria). Il progetto si basa sul manufactoring, ovvero il "processo di trasformazione delle materie prime o dei componenti in prodotti finiti", focalizzato in questo caso sull'alimentazione. Per dirla in parole povere, i ricercatori dell’Enea, partendo da colture di cellule vegetali e scarti agroalimentari hanno creato degli ingredienti che, lavorati e miscelati, danno vita a un composto ‘stampabile’. L’alimento creato presenta un alto valore nutritivo ed è personalizzabile in base alle diverse esigenze delle persone. I ricercatori hanno già creato snack, barrette e ‘perle di miele’. Da ciò, anche lo spreco alimentare può trarne giovamento. Primo: perché gli ingredienti impiegati sono calcolati al millesimo e, perciò, non si hanno avanzi. Secondo: perché è un modo di impiegare e recuperare scarti come, ad esempio, quelli che si ottengono dalla lavorazione della frutta.

Nuovi dati sullo spreco alimentare dall’Osservatorio Internazionale Waste Watcher
Per l’occasione, si terrà a Roma (ore 10, Spazio Europa) la presentazione del nuovo rapporto Osservatorio Internazionale Waste Watcher Cross Country e Italia 2025-II. Lo studio conterrà dati aggiornati sul mondo e sull’Europa, con un focus sull’Italia e un monitoraggio che si focalizza sullo scorso mese di agosto. La presentazione offrirà spunti di riflessione con l’obiettivo di passare dalla teoria alla pratica. Verranno affrontati temi come i cambiamenti climatici, senza tralasciare le conseguenze delle guerre in corso. I conflitti infatti possono influenzare le nostre pratiche quotidiane: dal come si fa la spesa a come si consuma sino a come si gestisce il cibo. Prevenire e ridurre gli sprechi, inoltre, significa anche abbassare le emissioni di anidride carbonica e il consumo di risorse come acqua, suolo ed energia che non sono risorse infinite.
Dalla teoria alla pratica: così la tecnologia combatte lo spreco
Sino a pochi anni fa poteva sembrare fantascienza. Ma oggi la stampa in 3D di alimenti è realtà ed è tra le soluzioni più interessanti in fatto di contrasto allo spreco alimentare. Così come l’Intelligenza Artificiale può dare un valido aiuto per quanto riguarda la gestione del cibo. Soprattutto in quelle realtà da grandi numeri, come le mense aziendali, ospedaliere, universitarie, RSA e via dicendo. Cioè dove è più difficile prevedere le reali quantità di cibo che andranno consumate e dove gestire gli avanzi richiede pratiche più complesse.Intelligenza Artificiale per misurare lo spreco alimentare e ottimizzare le porzioni

La stampa 3D contro la fame e a zero spreco di cibo
