Spreco alimentare e solidarietà: tre nuovi esempi virtuosi

cibo nella spazzatura - RiciblogC’è ancora molto da fare per contrastare lo spreco alimentare. Tuttavia continuano a nascere belle iniziative promosse da privati e istituzioni con l’obiettivo di evitare il secchio della spazzatura al cibo che avanza o che è in eccedenza. Se tra le mura domestiche gli alimenti si possono riciclare, altre pratiche, come ad esempio la donazione o, nel caso dei negozi, la messa in vendita de i prodotti in scadenza a prezzi scontati, sono preziose per ridurre al minimo gli sprechi. Ecco tre esempi virtuosi nuovi nuovi.

A Bergamo la spesa gratis per chi ha bisogno

Il 7 novembre ha aperto i battenti a Bergamo Dispensa Re-Store, una bottega circolare aperta a tutti e dove chi è in difficoltà può fare la spesa gratis. L’iniziativa ha più di un obiettivo: lottare contro lo spreco alimentare, sostenere le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese e formare persone con disabilità, come commessi o magazzinieri, da inserire poi nei circuiti lavorativi della grande distribuzione.

Chi ha creato l’iniziativa

Dispensa Re-Store Bergamo - RiciblogDispensa Re-Store è aperta due giorni la settimana (il lunedì e il giovedì dalle 17 alle 19,30) ed è un’iniziativa di inclusione sociale, supportata dal Comune di Bergamo e promossa dalla coooperativa Namasté, già creatrice di Dispensa Sociale, in collaborazione con Foria. Quest’ultima è un’azienda che si occupa di analisi e controllo sugli alimenti e che, per questo, si trova spesso in casa eccedenze alimentari che oggi, insieme ad altre, hanno trovato collocazione nel negozio solidale.

Cosa offre Dispensa Re-Store

Oltre alle eccedenze, nello store si distribuiscono prodotti freschi prossimi alla scadenza, altri a lunga conservazione ma con la confezione rovinata, e frutta e verdura brutta da vedere ma ancora buone da mangiare. Cioè, alimenti che non possono essere commercializzati ma che possono fare la felicità di chi fatica a mettere insieme il pranzo con la cena. All’interno della bottega ci sono volontari che invitano i ‘clienti’ a prendere solo ciò di cui si ha realmente bisogno proprio perché lo spreco va stroncato sul nascere. Dispensa Re-Store si trova a Bergamo in via Ercole Mozzi, 6.

A Venezia c’è “La mensa che non spreca!”

Contrastare la povertà alimentare e garantire l’accesso al cibo. E’ con questo spirito che è ripartita a novembre la campagna ‘La mensa che non spreca!’ che prevede il recupero degli alimenti non consumati nelle mense di alcune scuole di Mestre. L’iniziativa solidale nasce dalla collaborazione tra il Comune di Venezia; A.m.e.s., la società che gestisce la preparazione e la distribuzione dei pasti e il Centro di servizi per il volontario della Città Metropolitana di Venezia. Da quest’anno, il progetto può contare anche sul sostegno delle Acli veneziane. Alcune aziende hanno supportato l'iniziativa donando congelatori e frigoriferi per la conservazione dei cibi.

Come funziona

la mensa che non spreca - RiciblogDel ritiro e della redistribuzione dei pasti ‘avanzati’ si occupano alcune associazioni di volontariato, tra le quali Auser e Anvolt Mestre. Le eccedenze vengono poi rigenerate e preparati quotidianamente 140 pasti da distribuire a persone e famiglie svantaggiate. Da quest’anno è stata inoltre attivata una app per permettere ai soggetti coinvolti di effettuare più facilmente le pratiche di registrazione riguardanti gli alimenti recuperati. Al via, anche una campagna di sensibilizzazione affinché, grazie al supporto di aziende ed enti, si possano acquistare abbattitori da installare nelle scuole e favorire il sistema di ritiro delle eccedenze.

I risultati già raggiunti

Nel periodo 2021/2022, anni che hanno visto la partenza del progetto pilota, sono stati recuperati più di 8 quintali e mezzo di cibo. Sono stati inoltre distribuiti poco meno di 17mila pasti. Il risparmio totale per gli enti beneficiari è stato di quasi 118mila euro. Cosa che ha permesso agli interessati di reinvestire la somma per migliorare i servizi offerti. In prospettiva i promotori vorrebbero ampliare l’iniziativa con il coinvolgimento anche di mense private.

A Rimini ha debuttato la ‘Piattaforma logistica solidale’

piattaforma logistica solidale - RiciblogE’ stato presentato al Caar (Centro Agro Alimentare Riminese) di Rimini ‘Piattaforma Logistica Solidale’ (nella foto il presidente del Centro Gianni Indino e la direttrice Cinzia Furiati). Il progetto si inserisce nelle iniziative di lotta allo spreco alimentare nel sistema agroalimentare a fini solidali. L’iniziativa è resa possibile dall’impegno della Regione Emilia Romagna e dello stesso Comune romagnolo. Il progetto ha l’obiettivo di mettere in rete le aziende produttrici e gli enti benefici del territorio per favorire il ritiro di frutta e verdura da distribuire gratuitamente alle organizzazioni caritatevoli. Si tratta di grandi quantitativi di prodotti ortofrutticoli di prima scelta ritirati dal mercato e pagati con i fondi messi a disposizione dell’Unione europea.

Regione e Comune in prima linea contro lo spreco alimentare

Nell’ambito del progetto, la Regione Emilia Romagna si è impegnata a istituire e a creare un centro di raccolta e a favorire la collocazione dei prodotti nel centro di distribuzione. Al tempo stesso controllerà che avvenga la presa in carico della frutta e verdura ritirata dai soggetti che ne hanno diritto. Il Comune di Rimini si è impegnato a promuovere il centro di raccolta e di distribuzione oltre che a dare informazioni agli enti benefici del territorio. L’associazione IPF, Istituto per la Famiglia Rimini, sarà capofila sul territorio.

Il progetto ispirato all’esperienza del Cal Parma

La Piattaforma Logistica Solidale non è però una novità. Il progetto si ispira all’analoga iniziativa (Logistica Solidale) promossa dal Cal (Centro Agroalimentare Logistico) Parma alla quale hanno aderito inizialmente 35 associazioni di volontariato. L’esperienza è stata avviata alla fine di gennaio 2021. A ottobre dello stesso anno, erano oltre 400 le tonnellate di frutta e verdura da destinare a circa 10mila persone indigenti.

Ti potrebbe interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *