A Milano lo spreco di cibo costa 450 euro all'anno a famiglia

Quanto costano alle famiglie le abitudini errate di acquisto e consumo, in poche parole lo spreco del cibo destinato al desco casalingo, in un anno? La risposta è 450 euro. La cifra è emersa dall’edizione 2018 di “Cibo e Città - Il ruolo delle città nel raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” realizzato dalla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition. I dati su Milano – presentato al IX Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione, al Pirelli HangarBicocca – sono una prima mappatura delle politiche alimentari più sostenibili tra le grandi città del mondo. La portata dello studio, infatti va oltre Milano e prenderà in esame sette città: New York, Rio de Janeiro, Milano, Ouagadougou, Tel Aviv, Seul e Sidney includendo anche un focus regionale sull’Unione Europea. Il lavoro proporrà insomma una fotografia sullo status dei sistemi alimentari urbani e un’idea delle sfide che dovranno affrontare. (con un occhio anche alle possibili soluzioni da adottare per avere dei risultati concreti) con raccomandazioni concrete per le altre città. Non dobbiamo dimenticare che oggi circa il 50% della popolazione vive in nuclei urbani e che questa percentuale arriverà all’80% entro il 2050. Milano, in particolare, si è data l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare del 50 % entro il 2030. Con questo obiettivo, nel 2014, insieme a Fondazione Cariplo, Palazzo Marino ha ideato la Milan Food Policy e avviato il Food Policy Office il cui lavoro consiste nell’identificare una politica urbana innovativa, volta ad aumentare la sostenibilità del sistema alimentare milanese coinvolgendo gli attori del cambiamento e attivando le iniziative necessarie al raggiungimento dell’obiettivo. Tra queste, la decisione di ridurre del 20% la tassazione per chi dona il cibo a enti benefici (anziché gettarlo via), ha portato al recupero di 840 tonnellate di cibo in soli sei mesi. Un dato che, se il progetto si dovesse protrarre nel 2019, arriverebbe a coinvolgere oltre 10mila aziende private con un impatto sulla cassa comunale di circa 1,8 milioni di euro. Palazzo Marino - secondo la ricerca - ha anche puntato alle mense scolastiche, dove in 106 casi (su 418) è stato avviato un programma per ridistribuire oltre 140 tonnellate di frutta e pane durante la merenda. Il programma, dove è attivo, ha coinvolto 17mila ragazzi in 779 classi e ha permesso di ridurre del 17% lo spreco alimentare nelle scuole.

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